Come mi sono infortunato al ginocchio?

Ti sei mai chiesto come viene valutato il tuo dolore al ginocchio? Forse una visione più da vicino a questo processo può aiutarti!

Luca Prada Fisioterapista

12/2/20236 min read

Il meccanismo di lesione

Le fonti di dolore al ginocchio che abbiamo visto nelle scorse settimane sono solo alcune delle diagnosi anatomiche più comuni che si possono ricevere da un medico; altre includono un trauma osseo con o senza edema, una rottura del menisco, artrosi, un'irritazione del cuscinetto adiposo di Hoffa, un'irritazione della borsa,... Purtroppo, anche per i migliori medici può essere difficile diagnosticare con certezza l'esatta struttura anatomica che causa il dolore al ginocchio. Infatti, ciò richiede capacità di valutazione esperte con associate risonanze magnetiche o altre indagini strumentali. Fortunatamente, non è necessario fare tutti questi accertamenti per muovere i primi passi verso la comprensione e la risoluzione del tuo disturbo!

E quindi quali sono le cause del dolore al ginocchio? La risposta più semplice che posso darti è che il dolore è il risultato di molti microtraumi ripetuti sulle strutture del ginocchio causati da due fattori:

- Movimenti specifici

- Carichi di allenamento eccessivi

Ogni parte del nostro corpo, dalle piccole articolazioni alle ossa e grandi muscoli, ha una soglia prestabilita di carico o di forze che può tollerare prima di cedere ed andare incontro ad infortunio o, addirittura, rompersi. Le persone, molto spesso atleti, che si spingono fino a questo limite, senza però superarlo, hanno ottimi risultati nel migliorare le loro prestazioni e la loro forza. Se però sbagliano e superano il limite, incorrono in infortuni e dolori.

Delle volte il meccanismo che porta ad un infortunio è lampante: prendiamo, ad esempio, un calciatore che effettuando un cambio di direzione ha un contrasto ed il suo ginocchio fa una rotazione eccessiva rompendosi alcuni legamenti del ginocchio. Altre volte invece il trauma si instaura lentamente, nel corso di mesi o anni, attraverso micromovimenti non visibili, se non ricercati. Ad esempio, ho lavorato con diverse persone che hanno sviluppato dolore al ginocchio a causa di uno squilibrio muscolare laterale nella rotazione dell'anca. Anche all’allenatore esperto, la loro tecnica (di corsa alcune volte, sollevamento pesi altre) sembrava buona. Tuttavia, ciò che l'allenatore non riusciva a vedere era che una limitata mobilità in rotazione interna dell'anca associata ad un deficit muscolare in una gamba creava microtraumi all'articolazione del ginocchio che alla fine portavano allo sviluppo del dolore.

E nonostante il dolore possa colpire tutto ad un tratto, l’infortunio non traumatico è il risultato di qualcosa che si sta accumulando da tempo. Infatti, i segni di una lesione latente sono spesso presenti anche prima della comparsa dei sintomi. Non per nulla numerosi studi scientifici hanno trovato un collegamento tra i problemi al ginocchio (come la sindrome femoro-rotulea, la bandelletta ileotibiale e persino lo sviluppo dell'artrosi) e movimenti scorretti, come l'eccessiva adduzione dell'anca (la coscia si sposta verso il centro del corpo) e la rotazione interna. (1)

E questo significa che, anche se il dolore è stato avvertito per la prima volta dopo un allenamento pesante la scorsa settimana, la causa dell'infortunio potrebbe essere stata accumulata nel tempo. Proprio per questo, la tecnica gesto-specifica e la distribuzione del carico di allenamento saranno sempre i fattori chiave per continuare ad allenarsi e/o vivere in assenza di dolore e non doversi invece fermare a causa di un infortunio.

Se vi è stato detto che avete una delle lesioni che abbiamo esplorato nei post precedenti (femoro-rotulea, bandelletta ileotibiale o tendinopatia), non abbattetevi. C'è speranza! Il primo passo per risolvere l'infortunio consiste nell'analizzare il dolore al ginocchio, iniziando a valutare il modo in cui ci si muove.

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Come valutare il tuo dolore al ginocchio

L'idea che un movimento o una tecnica errati portino allo sviluppo del dolore è stata definita “modello kinesiopatologico” (o KPM, Kinesiopathologic Model). (2) La teoria che ne sta alla base è fondamentale per risolvere il dolore, infatti inizia ad analizzare quali problemi di movimento hanno portato allo sviluppo della lesione in primo luogo.

Da ormai centinaia di anni, il campo medico tradizionale cerca di affrontare il dolore diagnosticando il tessuto specifico o la parte del corpo che è danneggiata. Piuttosto che adottare un approccio medico all'analisi del corpo, secondo noi ha molto più senso procedere con un processo di screening basato sul movimento per scoprire la causa del tuo dolore! Spesso, infatti, non è necessaria una risonanza magnetica o altre indagini strumentali. Invece, facciamo un passo indietro e valutiamo come si muove il tuo corpo dalla testa ai piedi. In questo modo, trattiamo la persona, non la lesione.

Ecco un breve esempio di questo concetto all'opera.

Nicolas è un atleta Hyrox di 32 anni. Si allena da 8 anni come Crossfitter agonista e da circa un anno ha iniziato ad allenarsi per alcune competizioni Hyrox e Spartan Races. Nelle settimane precedenti ad una gara importante, ha iniziato a sentire dolore al ginocchio destro, un dolore sordo intorno alla parte interna della rotula e sotto quest’ultima. All'inizio lo sentiva solo quando faceva allenamenti con squat ad elevato carico (100Kg o più), ma è poi progredito fino al punto di sentirlo quasi ad ogni allenamento, sia di corsa che di sollevamento pesi (anche non importanti). Nonostante l’insistenza con il foam rolling e lo stretching, il dolore sembra non passare mai, così decide di rivolgersi al suo medico di famiglia. Questo, dopo aver ascoltato la sua storia, gli diagnostica la sindrome femoro-rotulea e gli prescrive antinfiammatori e riposo per qualche settimana.

Questa storia vi suona familiare?

Sebbene il riposo ed i farmaci spesso riducano i sintomi, non fanno nulla per affrontare la causa per cui il dolore è iniziato! Questo è il motivo per cui la maggior parte di coloro che si trovano in questa situazione ricadono nel loro dolore quando ricominciano ad allenarsi!

Quando Nicolas è venuto da me per una visita, ho iniziato il processo di screening facendogli eseguire alcuni movimenti di base. Durante lo squat a peso corporeo, tutto sembrava perfetto. Ha iniziato con un buon movimento d’anca e ha controllato l’esercizio fino alla massima profondità e al ritorno alla posizione eretta con una tecnica ottimale.

Tuttavia, quando gli ho chiesto di correre, le cose hanno iniziato a cambiare. Mentre aveva un buon controllo del ginocchio sinistro, il ginocchio destro cadeva verso l'interno e il dolore si è riproposto. Tuttavia, con un'adeguata correzione verbale, è riuscito a controllare leggermente meglio il ginocchio e riferendo di sentire un po’ meno dolore.

Un ulteriore screening ha rivelato che aveva un'ottima mobilità ma una forza limitata nei muscoli laterali dell'anca e degli estensori di ginocchio di destra rispetto a quelli di sinistra. Pertanto, il suo problema di movimento era dovuto a un deficit di stabilità - problema di debolezza/coordinazione di questi muscoli che si devono attivare ad un momento e ad una intensità appropriati.

Lo screening e la classificazione in base ai disturbi di movimento che causano dolore (un problema di controllo del ginocchio o una "disfunzione biomeccanica") sono più utili per guidare il processo di trattamento rispetto alla diagnosi patoanatomica. Se ci concentriamo sul fatto che Nicolas ha una lesione all'articolazione femoro-rotulea (PFPS), ci sfugge il quadro generale. Infatti, sapere che ha questa lesione non mi dice necessariamente perché ha dolore o cosa deve essere corretto.

Pertanto, invece di etichettare Nicolas come una persona con una lesione all'articolazione femoro-rotulea, classificherei la sua lesione come "dolore al ginocchio destro dovuto a una disfunzione biomeccanica con un deficit di stabilità". Spostando l'attenzione su una diagnosi di movimento, possiamo affrontare i suoi deficit e correggere il problema di tecnica/movimento.

In sintesi, trovo fondamentale che nella valutazione iniziale si riesca a classificare il dolore al ginocchio. Mentre altri fisioterapisti utilizzano altre diagnosi di movimento per classificare le lesioni, io trovo che le seguenti siano le più utili:
  • Disfunzione biomeccanica (deficit di mobilità e/o deficit di stabilità)
  • Intolleranza al carico
Bibliografia:
  1. T. H. Nakagawa, E. T. Moriya, C. D. Maciel, and F. V. Serrão, “Trunk, pelvis, and knee kinematics, hip strength, and gluteal muscle activation during a single-leg squat in males and females with and without patellofemoral pain syndrome,” Journal of Orthopaedic & Sports Physical Therapy 42, no. 6 (2012): 491–501; V. Graci and G. B. Salsich, “Trunk and lower extremity segment kinematics and their relationship to pain following movement instruction during a single-leg squat in females with dynamic knee valgus and patellofemoral pain,” Journal of Science and Medicine in Sport 18, no. 3 (2015): 343–7;

  2. S. Sahrmann, D. C. Azevedo, and L. Van Dillen, “Diagnosis and treatment of movement system impairment syndromes,” Brazilian Journal of Physical Therapy 21, no. 6 (2017): 391–9

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