Conosci il tuo ginocchio?

Com'è fatto il ginocchio? Scopri l'anatomia di base per iniziare ad approfondire le disfunzioni di ginocchio!

Luca Prada, Fisioterapista

10/27/20233 min read

Il ginocchio è l’articolazione intermedia dell’arto inferiore, la più grande del corpo umano. È principalmente un’articolazione ad un solo grado di libertà (la flessione e l’estensione) che gli permette di avvicinare o di allontanare il piede dai glutei. Secondariamente presenta anche un secondo grado di libertà: la rotazione, che si verifica solo a ginocchio flesso. Dal punto di vista meccanico questa articolazione è una sfida, ed io amo le sfide! Infatti, deve conciliare alcune richieste quasi antitetiche:

1. Ottima mobilità in flesso-estensione CON buona stabilità in rotazione

2. Stabilità in estensione completa VS mobilità in flessione

Questo perché per muoverci ed allenarci necessitiamo di avere il completo ROM (Range of Motion) sia in flessione che in estensione, ed al contempo dobbiamo limitare le rotazioni, spesso viste come “errori di movimento”. Inoltre, in massima estensione deve essere stabile in quanto sottoposto ad importanti forze (peso corporeo e braccio di leva elevato), mentre in flessione deve essere mobile per un appoggio del piede efficacie sulle diverse irregolarità del terreno.

Il ginocchio risolve questa sfida grazie a soluzioni meccaniche ingegnose malgrado la poca congruenza delle superfici ossee, caratteristica che permette buona mobilità ma che espone di conseguenza a distorsioni e lussazioni. In flessione (instabile) si espone a lesioni meniscali e legamentose, in estensione (stabile) sono molto più frequenti le fratture.

Da un punto di vista anatomico il ginocchio è formato dal femore (coscia), tibia (gamba) e rotula. L’asse anatomico (longitudinale) del femore è obliquo, da laterale a mediale, formando un angolo di circa 5/10° rispetto alla verticale, mentre quello della tibia è pressoché verticale. Ne deriva un angolo laterale del ginocchio (chiamato angolo Q) , di circa 170/175°, ovvero si crea un leggero valgismo fisiologico. Quando questo angolo Q è inferiore a questi 170° si parla di ginocchio valgo, quando invece supera i 180° si parla di ginocchio varo.

La rotula invece è il più grande osso sesamoide del corpo umano (ovvero un osso contenuto nel contesto di un tendine). Ha una forma triangolare e presenta due facce, anteriore e posteriore, di cui solo quella posteriore è articolare (presenta cartilagine). Quest’ultima ha una cresta centrale che si articola e scorre nel solco femorale. La sua funzione principale è quello di puleggia anatomica: una carrucola che aiuta l’azione del muscolo quadricipite incrementandone il braccio di forza.

I legamenti principali sono 2 coppie: i collaterali mediale e laterale ed i crociati anteriore e posteriore. I legamenti collaterali hanno il compito di limitare il movimento del ginocchio in varismo e/o valgismo. I legamenti crociati invece rappresentano i mezzi di unione più importanti tra il femore e la tibia e si chiamano così perché sono disposti a forma di “X” al centro del ginocchio. Stabilizzano le traslazioni anteriori o posteriori della tibia e sono di primaria importanza per il corretto movimento del femore sulla tibia e viceversa. Il crociato anteriore collabora con i muscoli ischiocrurali per impedire la traslazione anteriore della tibia rispetto al femore, migliorando la stabilità del ginocchio, il crociato posteriore, invece, frena e limita l’iper-estensione del ginocchio, così come la traslazione posteriore della tibia. Assieme limitano la rotazione interna del ginocchio in quanto, avvolgendosi, si tendono a vicenda. Nella rotazione esterna, invece, questi legamenti tendono a diventare paralleli e quindi non la limitano. Sono i collaterali che esplicano questa funzione, almeno in parte.

I muscoli che agiscono sul ginocchio si dividono in 4 gruppi: estensori, flessori, rotatori esterni e rotatori interni. Gli estensori sono formati dal quadricipite con i suoi 4 vasti (mediale, intermedio, laterale e retto femorale); i flessori principali sono costituiti dagli ischiocrurali (bicipite femorale, semimembranoso e semitendinoso), dalla muscolatura della zampa d’oca (sartorio, gracile e semitendinoso), dai gastrocnemi e dal popliteo. I rotatori esterni sono bicipite femorale e tensore della fascia lata a ginocchio flesso, solo bicipite femorale a ginocchio esteso; i rotatori interni più importanti invece sono popliteo, sartorio, gracile, semimembranoso e semitendinoso.

I menischi (dal greco “mezzaluna”) sono dischi fibrocartilaginei presenti sul piatto tibiale e sono 2: mediale e laterale. La loro parte più esterna è chiamata “zona rossa” perché riceve un approvvigionamento diretto di sangue, mentre quella più interna, la “zona bianca”, è essenzialmente non vascolarizzata e riceve dunque poco nutrimento. Ecco perché una lesione in questa regione non guarisce spontaneamente. La loro funzione principale è quella di aumentare la superficie di contatto tra il femore e la tibia, che viene appunto quasi triplicata! Sono inoltre molto importanti per l’assorbimento degli urti, la lubrificazione e la stabilizzazione dell’articolazione. Sono infine molto innervati di recettori, sia nocicettori (del dolore) che meccanocettori (della propriocezione, quindi della posizione, direzione, velocità, accelerazione,…).