Lesione meniscale: cosa fare?

Ti è capitato di sentire il dottore dire "è il menisco"? Questa infausta notizia ci tocca spesso purtroppo. Ma cosa vuol dire? Cosa sono i menischi e cosa devo fare? Leggi l'articolo di oggi e trova le tue risposte!

Luca Prada Fisioterapista

12/16/20237 min read

Ma cosa sono i menischi?

Inizialmente, i menischi erano visti come delle strutture senza una vera e propria funzione e venivano dunque comunemente resecati e rimossi. Fortunatamente però, la crescente ricerca scientifica degli ultimi decenni ne ha scoperto l'importante ruolo nelle funzioni anatomiche e biomeccaniche. I menischi sono, infatti, una struttura fibrocartilaginea che conferisce al ginocchio una stabilità maggiore (aumentando la superficie di contatto articolare), distribuisce il peso del nostro corpo attraverso il ginocchio in modo più uniforme ed aumenta l'assorbimento degli urti. Esistono due menischi: quello esterno, noto anche come menisco laterale, e quello interno, noto come menisco mediale (vedi immagine a lato). In una visione dall'alto potremmo vedere la loro tipica forma di mezzaluna che copre circa il 70% della superficie articolare. Entrambi i menischi si adattano alla conformazione delle due ossa che compongono il ginocchio e sono dunque concavi superiormente per meglio adattarsi al femore, e più piatti inferiormente per il piatto tibiale. È grazie alla loro anatomia che aumentano la congruità articolare e proteggono la cartilagine articolare da sovraccarichi potenzialmente dannosi.

Il menisco mediale è quello più comunemente lesionato dei due, probabilmente a causa della ridotta mobilità di quest'ultimo, connesso con il legamento collaterale mediale. Inoltre, ogni menisco ha un corno anteriore ed uno posteriore e la maggior parte delle lacerazioni si verifica al corno posteriore. La lacerazione del menisco è una lesione comune che può colpire pazienti attivi e sedentari di tutte le età. Infatti, si tratta di una lesione che può essere sia traumatica, soprattutto nei giovani sportivi, sia degenerativa, maggiormente nei soggetti al di sopra dei 40-50 anni. 

Quali sono i fattori di rischio per la lesione al menisco?

L'incidenza delle lesioni meniscali è stimata tra 60 e 70 soggetti ogni 100.000 persone e circa l’80% di esse sono associate allo sport. Molto spesso avvengono in associazione ad altri infortuni acuti come rottura del legamento crociato anteriore (LCA), frattura del piatto tibiale, distorsione di ginocchio, lesione della cartilagine articolare. Rappresentano circa il 15% di tutte le lesioni legate all’attività fisica.

Come dicevo, la causa di lesione può essere di due tipologie:

  • Traumatica: soprattutto nei soggetti giovani a causa della loro partecipazione ad attività sportive ad alto impatto.

  • Degenerativa: non dovuta ad un trauma, ma ad una degenerazione della cartilagine meniscale. Presente, per ovvie ragioni, quasi esclusivamente nei soggetti al di sopra dei 40-50 anni.

La rottura del menisco viene riscontrata maggiormente nei partecipanti a sport come il calcio, il tennis, lo sci, ovvero negli sport che richiedono sprint, cambi di direzione e salti. Tuttavia, anche alcuni lavori che necessitano di accovacciamenti prolungati o sollevamento di carichi sono maggiormente a rischio di subire una lesione al menisco (come idraulici, pistrellisti, elettricisti,...).
Un ultimo fattore di rischio che viene associato a lesione meniscale in letteratura è l'obesità, proprio a causa di un maggior carico compressivo assiale.

Ma i menischi guariscono?

Non si tratta di una semplice risposta "sì" o "no"! Sono molti i fattori che determinano la guarigione o meno di una lesione meniscale. L'età e la posizione di questa lacerazione sono due delle principali variabili.

Inoltre, anche se la lacerazione guarisse, ci vorrebbero mesi e non settimane per farlo. Infatti essendo l'apporto di sangue al menisco scarso, la guarigione è relativamente lenta, rispetto, ad esempio, a quella di un muscolo che ha un apporto di sangue molto più ricco. Più si è giovani, più è probabile che guarisca. Purtroppo dopo i 30 anni queste lesioni hanno molte meno probabilità di guarire.

Anche la posizione della lacerazione può influenzare molto la guarigione o meno di un danno meniscale. Come già detto, i menischi hanno un apporto di sangue relativamente scarso. L'apporto di sangue si riduce progressivamente dall'esterno verso l'interno dell'articolazione. Si può dividere in una zona bianca e una zona rossa (vedi immagine sotto). La zona rossa si trova alla periferia (l'esterno) del menisco e ha un apporto di sangue superiore alla zona bianca, che si trova nella parte più profonda. Se una lacerazione si trova nella zona rossa, ha un maggiore potenziale di guarigione. In questo caso, per determinare esattamente la posizione dello strappo è necessaria una risonanza magnetica.

La buona notizia è che la maggior parte di queste lacerazioni, anche se non dovessero guarire, con un corretto percorso terapeutico non verrebbero più sovraccaricate e non provocherebbero quindi più dolore. Ciò è supportato da un numero significativo di prove che dimostrano come pazienti con una lacerazione del menisco del ginocchio osservata con la risonanza magnetica siano spesso asintomatici.

Esattamente come in molte parti del corpo, ad esempio nella parte bassa della schiena, esiste una scarsa correlazione tra le anomalie strutturali ed i livelli di dolore.

E quali movimenti possono lesionare il menisco?

Il movimento di torsione o di rotazione mentre il piede è appoggiato a terra sembra essere il movimento più provocativo per i menischi. In un giovane sportivo ciò può essere dovuto a una rapida rotazione durante una partita di calcio o a un placcaggio durante una partita di rugby. L'effetto di questo movimento di torsione provoca la torsione del menisco e la lacerazione delle sue fibre. Alcune persone riferiscono di sentire il ginocchio "scattare" e di avvertire immediatamente dolore.

Esistono diversi tipi di lacerazioni (vedi immagine sotto). Le diverse lacerazioni possono presentare sintomi specifici. Ad esempio, una lesione "a manico di secchio" ("bucket handle tear", in inglese) può causare i famosi "blocchi" articolari del ginocchio. Questo "blocco" si verifica quando il ginocchio si blocca improvvisamente in una posizione e non si riesce più a muovere.

Ciò è molto doloroso e debilitante quando si verifica, ma tengo a sottolineare che non tutti i soggetti affetti da questo tipo di lacerazione presentano questo problema.

Con l'avanzare dell'età, le lesioni meniscali possono verificarsi con lo stesso meccanismo di torsione, ma anche a causa di movimenti apparentemente innocui, come alzarsi da una sedia leggermente in rotazione, sbagliare/mancare un passo o girarsi mentre si cammina. È piuttosto frequente che non ci sia un incidente o un trauma specifico prima che il ginocchio diventi doloroso al di sopra dei 50 anni.

Quali sono le avvisaglie di una lesione meniscale?

I sintomi possono variare da persona a persona, ma i segni e i sintomi principali sono:

- Gonfiore: di solito si sviluppa dopo 24 ore dall'insorgere del dolore o della lesione.

- Dolore alla palpazione: nella zona interna del ginocchio (problema al menisco mediale) o in quella esterna (problema al menisco laterale)

- Dolore nel raddrizzare il ginocchio

- Dolore ed incapacità di flettere completamente il ginocchio (portare il tallone verso il gluteo)

- Episodi di “blocco” del ginocchio

- Dolore nell'accovacciamento, nella torsione e nell'inginocchiamento

Infine, solitamente viene interrotta o diminuita la propria attività sportiva ed anche la vita quotidiana viene limitata in alcune attività proprio a causa del dolore sperimentato.

Diagnosticare una lesione meniscale

Le lesioni meniscali sono piuttosto semplici da diagnosticare. La letteratura scientifica ha dimostrato che la valutazione fisica ha un'accuratezza di circa l'80% nella diagnosi di queste lesioni.

Il fisioterapista eseguirà test clinici specifici per valutare l'eventuale presenza di dolori sulla rima articolare (dove si trova il menisco), il ROM (range of movement) dei movimenti del ginocchio, la quantità di gonfiore nell'articolazione e la stabilità del ginocchio. Esiste un test meniscale specifico, chiamato "test di McMurray", che il fisioterapista può eseguire per completare il cluster meniscale (batteria di test) per aiutare a stabilire la diagnosi.

Se ci fosse necessità di una diagnosi più approfondita per capire meglio l'entità ed il tipo di lacerazione meniscale, ci si può sottoporre ad una risonanza magnetica. La RM è utile anche per valutare eventuali altri fattori contribuenti, come un danno legamentoso associato.

Le ricerche hanno dimostrato un aumento del rischio di insorgenza precoce dell'artrite in seguito al danneggiamento del menisco, pertanto una diagnosi accurata e un trattamento adeguato sono fondamentali per un esito positivo (Kulkarni et al, 2014).

Il trattamento per una lesione meniscale

Eseguire una valutazione ed una diagnosi corretta è di fondamentale importanza ed è il primo passo per intraprendere il cammino verso la guarigione.

L'età, il meccanismo di lesione, la sede, il tipo e le dimensioni della lacerazione influiscono sul trattamento necessario. Ma non è così semplice, perché pazienti con la stessa lesione possono presentarsi in modo molto diverso l'uno dall'altro.

Qui a FisioCenter Trento ogni paziente viene trattato come un individuo a sè, non mediante protocolli. Dopo una valutazione completa, ti saranno presentate le migliori opzioni di trattamento disponibili.

La maggior parte dei pazienti con una lacerazione meniscale migliora con un ciclo di fisioterapia, mentre l'intervento chirurgico è sempre più raro. La soluzione migliore per il paziente varia a seconda della sua situazione personale, ma la ricerca sta confermando sempre più l'importanza dell'esercizio terapeutico progressivo. Poi è chiaro, sarà più probabile che un calciatore professionista si sottoponga a un intervento chirurgico rispetto a un individuo sedentario o a un corridore amatoriale, poiché non ha il tempo materiale per un percorso fisioterapico, visti i tempi di recupero sempre più serrati.

La maggioranza dei dolori da danno meniscale migliora con la fisioterapia. La fisioterapia prevede innanzitutto la modifica del carico, ad esempio riducendo la mole di corsa e/o camminata e riducendo o evitando i movimenti e le attività che peggiorano il dolore o il gonfiore.

Questi consigli DEVONO poi essere accompagnati da un programma di esercizi completo. Gli esercizi si concentreranno sul quadricipite, sugli ischiocrurali (i muscoli della coscia posteriore) e sulla mobilità. È possibile che vengano eseguiti anche esercizi per il polpaccio, il "core" e l'anca.

Questi esercizi possono essere una combinazione di esercizi da fare a casa e/o in palestra, a seconda delle circostanze individuali. In questo modo miglioreranno progressivamente la forza e la stabilità del ginocchio. Il trattamento può, inoltre, comportare sessioni "hands-on" del ginocchio, come il massaggio trasverso per i tessuti molli e la mobilizzazione articolare dell'anca, del ginocchio e della caviglia per migliorare il ROM articolare ed il dolore.

Presso FisioCenter troverai fisioterapisti specializzati in ambito ortopedico e sportivo,

esperti nella valutazione e nel trattamento di tutti i problemi dell'articolazione del ginocchio.

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